Intervento del Governatore al convegno giuridico "A 30 anni dal Testo Unico Bancario (1993-2023): the test of time"
Dopo aver considerato il Testo Unico Bancario un modello ancora valido e “ampiamente promosso dalla prassi applicativa”, il Governatore della Banca d’Italia ha sottolineato come “l’attualità e il ruolo del Testo unico dipenderanno dalla velocità del processo di integrazione europea, anche in settori finora non completamente armonizzati e che tutt’oggi trovano in esso la principale fonte normativa. Ci si può chiedere se in prospettiva il nostro Testo Unico possa rappresentare un modello per la costruzione di un testo unico bancario europeo. Si tratta di una questione non semplice, in quanto in Europa le fonti della legislazione bancaria risultano assai complesse a causa della loro elevata eterogeneità (non solo regolamenti, ma anche direttive, che necessitano in quanto tali di essere trasposte) e dell’ampiezza della produzione normativa, che comprende fonti sia legislative sia di rango più propriamente regolamentare”. I vantaggi di una semplificazione e di una riduzione delle divergenze nazionali “sarebbero significativi e riguarderebbero sia la BCE, che potrebbe applicare le stesse regole alle banche sottoposte alla propria vigilanza, sia le autorità nazionali, che talora devono applicare norme e linee guida europee incoerenti con il quadro normativo nazionale”.
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